Massimo Pennacchini è un artista che ha avuto l’onestà di intraprendere quel difficile cammino che conduce alla pittura figurativa contemporanea, ambito in cui è possibile soppesare e valutare, nel bene e nel male, i criteri di competenza e abilità artistica . Nel 1998 è selezionato dalla DINERS CLUB ITALIA per illustrare il calendario aziendale; nello stesso anno è chiamato a rappresentare l ‘Italia nella città di Offenbach (D) nella mostra internazionale “Galerie in turm “. La vera e propria consacrazione nel mondo dell’arte contemporanea è riconosciuta dal programma “Alitalia per l’Arte” che propone in tutto il mondo artisti selezionati a testimoniare la cultura italiana negli aeroporti internazionali italiani ed esteri.
Nel 2002 presso l’aeroporto Malpensa di Milano, e nel 2003 presso il Leonardo da Vinci di Roma e l ‘aeroporto Marco Polo di Venezia.
Nel 2005 le sue opere vengono installate presso le sale VIP del J.F. Kennedy Airport di New York.
Pubblica la sua prima monografia , voluta e curata dal prof. Massimo Duranti , un volume , dove in collaborazione con altri critici viene illustrato il percorso artistico dell ‘ultimo decennio . Nel 2006 viene selezionato dall ‘Associazione Italiana per la Cultura, promotrice di talenti meritevoli di un palcoscenico internazionale e partecipa a numerose iniziative , quali SMERALDARTE e PAF , con testi corredati dalla collaborazione del prof. Angelo Calabrese.
Il tema del “tango”, così ricco di stimoli creativi e con un vissuto di una tale forza, ha segnato senza dubbio gran parte della sua produzione e ha fatto sì da essere soprannominato” Il pittore del tango”. Integrazione razziale ,comunicazione, passione ,sensualità sono pedine importanti del suo percorso artistico. Dopo l’incontro con il più grande ballerino di tango argentino al mondo, Miguel Angel Zotto , nasce un sodalizio che lo vede esporre nei maggiori teatri del mondo proprio in collaborazione con il grande artista , quindi nel 2008 si esibisce rispettivamente al City Center di New York , al Peacock Theatre di Londra e il Teatro Astalia di Buenos Aires. Numerose opere vengono installate permanentemente presso l’ open Space di M.A.Z . in Buenos Aires. Nel frattempo partecipa a numerose fiere d’arte sia in Italia che all ‘estero.
Nel 2009, galleria La Meridiana di Pietrasanta . Dal 2010 al 2013 Kostanz (D) lago di Costanza ospita Pennacchini in una esposizione dedicata ad una esigua schiera di artisti italiani contemporanei, le opere vengono installate presso la Burgersaal nell’ evento “Italianische Gegenwartskunst “.
Nel 2010 presso Palazzo Valentini, sede della provincia di Roma, una personale sul Tango argentino con un testo del prof. Paolo Levi che illustra l’abilità pittorica dell‘artista nel descrivere le debolezze e le virtù umane nella metafora del tango. E ‘ inserito nel Catalogo d ‘Arte Moderna della Mondadori nei primi 32 artisti italiani che si sono distinti nell ‘anno per la loro attività artistica. Nel maggio 2011 vola a Hangzhou (Cina) per rappresentare l’Italia con il progetto “Seguendo il cammino di Marco Polo “, due opere sono esposte permanentemente presso il Museo Arte Contemporanea di Hangzhou . Nel novembre 2011 a Venezia presso la Fondazione Bevilacqua La Masa e aprile 2012 Hangzhou (Cina) ospitano opere selezionate in altrettante mostre .Nel 2012 è invitato dal prof. Angelo Calabrese a esporre presso il Museo della Rocca di Umbertide, il catalogo raffigura in copertina l’opera dell’‘artista dedicata al “ Ratto d’Europa “.
Nel 2014 espone a Roma presso Il Chiostro del Bramante , loggiato superiore.
2015 a Palazzo Sforza Cesarini di Genzano e Palazzo Ruspoli di Nemi.
2016 a Milano presso la Galleria Spaziarti e a Palazzo Mezzacapo di Maiori.
Numerose sono le recensioni che lo riguardano, fra tutte, citiamo” FIRMA”, “CHARM”, ”ARTE”, “Art&trA” “EVENTI CULTURALI” “ EFFETTO ARTE “ “ ARTE IN “e riviste di stampo internazionale. Le opere di Pennacchini sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, in Italia come in Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti d’America, Sud Africa, Brasile, Argentina e Russia.
Il tango è nato nelle bettole, tra violenza, sesso, coltelli e forti passioni, ed è finito sui palcoscenici di tutto il mondo, davanti a un pubblico silenzioso e attento, che assiste al rituale stilizzato dell’incontro tra un uomo e una donna . Eppure nel corso di questa apparente “ascesa”, il tango ha staccato il cordone ombelicale con le sue radici: è si diventato spettacolo teatrale, ma continua a essere una musica e una danza da balera, in orari curiosi che consentono incontri spesso extraconiugali sotto gli occhi di avventori seri e attenti.
Il tango è soprattutto un gioco di tensione e distensione lo è gia, nella musica forgiatasi nell’incontro tra i ritmi afroamericani e le melodie europee. Sebbene la presenza dei neri fosse scarsa a Buenos Aires, agli inizi del secolo i ritmi degli ex schiavi africani, giunti soprattutto da nord, erano penetrati anche in Argentina, trovando un terreno di coltura in un rito festivo pagano, il candombè. Ma a Buenos Aires, nei quartieri portuali più malfamati, questi ritmi presero a fondersi con melodie italiane, tedesche, ispaniche. Le canzoni che ne nascevano parlavano di solitudine, tradimento, abbandono, di amore e morte; ma soprattutto di quell’impulso vitale, insopprimibile, a incontrare l’altro sesso e a gioire e soffrire per esso.
Negli ultimi anni vi è un ritorno alla danza proprio come strumento di corteggiamento e di comunicazione, le persone si avvicinano così ai balli da sala: liscio, danze latino americane e anche tango argentino.
Il tango oltre ad offrire convenzioni offre la possibilità di battersi in un gioco cortese di latente seduzione di biunivoca unicità.
Mentre piedi scivolano languidi e silenti su di un piano ben levigato, gli animi irrequieti, si rincorrono cantando l’inno celebrativo della complicità, la danza è complessa, altamente faticosa per il controllo fisico,senza mai perderlo: i corpi continuano a emettete passione ed energia.
Il tango non è soltanto una danza, ma un sentimento, un modo di vivere, odio, amore, passione sfrenata, un grido disperato di un popolo sofferente. Il tango colma un vuoto, soddisfa una necessità, quella di comunicare, di stare insieme, di conoscersi, sentire l’altro e farsi sentire, fa nascere coppie e dividerne altre, è il mondo racchiuso in un ballo: il tango es como la vida, come dicono in Argentina, perché puoi ballarlo in maniera elegante, sensuale, triste e infine con grande dolcezza. Il tango come metafora della società contemporanea; chi non soffre la solitudine in questo mare di persone ? Chi non ama il contatto fisico pulito , dato da una carezza ,uno sguardo? E quale movimento di massa ha unito etnie diverse, fuori dai paesi di origine, più di questa danza ? Quante storie può raccontare il Tango.
Le opere, quasi monocromatiche, portano alla memoria tempi passati ed emozioni di ogni tempo;suscitano entusiasmo in ogni luogo e spazio temporale, mentre le pennellate a volte nervose a volte vellutate percorrono la tela nella direzione della vita che scivola nel turbinio della danza.