Fratello di Francesco Lo Savio, ha frequentato l'Istituto d'arte di Roma e diplomatosi in fotografia nel 1957, si formò sull'esempio di Cy Twombly e della pittura gestuale e informale.
La sua prima partecipazione pubblica avviene nel 1959 insieme a Franco Angeli e Giuseppe Uncini, ad una mostra collettiva presso la galleria La Salita di Roma, dove, soltanto nel 1961, terrà la sua prima esposizione personale.
Protagonista della scuola pop romana, accolse con rigore formale le soluzioni new dada, proponendo isolati oggetti monocromi di uso quotidiano. Famose sono le persiane, gli specchi e le finestre, che diventano supporto della sua attività da pittore (Persiana, 1963, collezione F. Mauri).
Dal 1963 Festa si sofferma anche sui maestri della tradizione italiana e del Rinascimento, in particolare il Michelangelo della Sistina e delle Cappelle medicee, interpretati come immagini pubblicitarie (Da Michelangelo, n. I, 1966, collezione privata), ("Dal Peccato Originale n. 2", 1966, collezione privata).
Viene invitato a partecipare alla Quadriennale di Roma del 1965.
Dopo un difficile periodo di scarsa creatività e di deludente riconoscimento da parte della critica, è invitato alla Biennale di Venezia del 1980. Durante gli ultimi anni della sua fulminante esistenza, nei luoghi della periferia romana, delle baracche e delle ultime hosterie fuoriporta concepisce, partorendo 'la luce d'Egitto', opere geometriche-concettuali.
Muore nel 1988 a Roma, dopo una lunga malattia.
Immagini a scopo illustrativo. Chiamare in galleria per disponibilità